Feltre è una delle città più affascinanti del Veneto, dalla lunga e travagliata storia che inizia ben prima della romanizzazione. La conoscenza della città, dei suoi edifici e della sua storia è affare davvero molto interessante. Converrebbe visitare il centro storico in giorni solitari e dalla luce particolare, come il pieno inverno (Feltre d'inverno...) quando nebbie, neve e freddo creano atmosfere suggestive o irreali quasi sospese nel tempo. Altri giorni interessanti, se non si teme la ressa di gente, possono essere i momenti delle grandi manifestazioni quali il Palio e, soprattutto, la mostra regionale dell'artigianato artistico quando vengono aperti al pubblico gli interni di numerosi palazzi nobiliari. E l'articolato, disomogeneo castello fatto di giunte, sovrapposizioni, adattamenti improvvisati, sovrastrutture e sedimentazioni che ci raccontano di tempi secolari è il punto di partenza per scoprire la città. Consiglio di parcheggiare al Pra del Palio (Palazzetto del Ghiaccio, tangenziale nord, zona ospedale), salire il sentierino nel boschetto a nord del Colle delle Capre che sbuca proprio dietro l'abside della chiesa di San Rocco e, con pochi passi, mirare alla Torre Comunale, e da qui scendere alla Piazza Maggiore e via via tutto il centro storico. Il castello, denominato "di Alboino", probabilmente per l'impresa del re longobardo, è il fulcro della città dominando dall'alto del Colle delle Capre tutta la conca feltrina. Edificato dai longobardi nel VI secolo su precedenti strutture romane (e probabilmente preistoriche, come da scavi e reperti) e più volte distrutto, l'articolato complesso è stato riedificato nell'XI secolo con modifiche nel XII e XIII secolo. Delle numerose torri e della cerchia muraria più interna rimangono la Torre dell'Orologio, affascinante per la mezzaluna sul tetto e l'imponente torre comunale, il "faro" della città visibile da tutte le contrade feltrine. Comprendeva strutture varie ora incorporate in successivi rimaneggiamenti e cambi d'uso, adibiti sia a vani abitativi che a depositi militari. Un groviglio architettonicamente incomprensibile, proprio per questo estremamente affascinante. Proprio sotto la torre dell'Orologio la cinquecentesca chiesa di San Rocco. Ai suoi piedi, con la quinta delle Fontane Lombardesche, la scenografica Piazza Maggiore già area del Foro Romano e centro amministrativo del dominio veneziano. Come in tutte le giurisdizioni veneziane svetta la colonna con il Leone di San Marco.
Scopri le camere Contattaci per informazioni Invia una richiestaIl 17 febbraio 1897 nasceva la Fabbrica in Pedavena, un luogo di produzione d'eccellenza della birra italiana diventata nel tempo simbolo del territorio e protagonista della cultura del luogo, dove convivono antico e moderno, tradizione e tecnologia. È proprio nella Fabbrica in Pedavena che nasce oggi un prodotto di eccellenza, grazie all'esperienza dei birrai e nella migliore tradizione della scuola della Fabbrica in Pedavena tramandata e custodita negli anni. La produzione della Fabbrica di Birra in Pedavena fu inaugurata il 27 Marzo del 1897. Due anni prima i tre fratelli, Luigi, Sante e Giovanni Luciani, originari di Canale d'Agordo (BL) ne avevano iniziato la costruzione scegliendo appunto la località di Pedavena come sede ideale per la costruzione del loro birrificio. Oltre alla facilità di accesso alle principali vie di comunicazione e all'agevole approvvigionamento di ghiaccio, Pedavena era infatti ricca di acque sorgive le cui proprietà potevano conferire alla birra speciali pregi. L'azienda conosce fin da subito uno sviluppo eccezionale grazie al grande spirito imprenditoriale ottenendo anche diversi riconoscimenti per il proprio prodotto. Con lo scoppio della Grande Guerra e la disfatta di Caporetto del 1917 la zona bellunese viene occupata dalle truppe austriache che saccheggiano ed incendiamo lo stabilimento. I fratelli Luciani si trovano quindi nel 1919 a dover ripartire da zero e decidono non solo di ricostruire lo stabilimento ma anche di ampliarlo acquisendo nuove strutture. Il Gruppo Luciani acquista nel tempo altri stabilimenti arrivando alla metà degli anni 60 con una produzione totale di quasi 1 milione di ettolitri pari a 21% del fabbisogno nazionale di birra dell'epoca. Con il passare del tempo, l'aumento della competitività a livello internazionale e la considerevole riduzione dei margini di profitto, portano alla cessione del gruppo ad una multinazionale nel 1975. Con il passare del tempo, l'aumento della competitività a livello internazionale e la considerevole riduzione dei margini di profitto, portano alla cessione del gruppo ad una multinazionale nel 1975. Nel settembre 2004, esattamente 30 anni dopo l'acquisizione, la multinazionale decide di chiudere lo stabilimento di Pedavena. Prende avvio da subito la mobilitazione da parte dei lavoratori e maestranze contro lo stop alla produzione con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica. Grazie a queste reazioni l'azienda opta per la vendita dello stabilimento al gruppo Birra Castello di Udine che lo rileva nel gennaio del 2006 riaprendolo il successivo Aprile dopo quasi un anno dalla chiusura. Rimane ad oggi la birreria più grande d'Italia.
Scopri le camere Contattaci per informazioni Invia una richiestaVista la sua vicinanza a luoghi di interesse economico, commerciale e culturale come Belluno, Trento, Bassano del Grappa e Treviso.
Questo lo rende un ideale punto di soggiorno sia per chi viaggia per lavoro sia per chi intende fare turismo.
L'Hotel Casagrande risulta essere il luogo ideale di soggiorno per gli amanti del parapendio. Il Monte Avena infatti dista pochi chilometri dall'hotel.